La letteratura scientifica è ricca di studi sui cambiamenti climatici e su quali effetti possano causare alla salute umana e al già compromesso settore primario.
Il Bacino del Mediterraneo sta attraversando un trend di riscaldamento con estati più corte e calde, aumento nella frequenza e nella severità di ondate di calore, cambiamenti delle precipitazioni e una riduzione della quantità di acqua piovana.
Tra gli effetti dei cambiamenti climatici si annoverano eventi atmosferici catastrofici, estinzioni di specie vegetali e animali, aumento termico globale, ecc.
Bisognerà rivedere le strategie di lotta e implementare sistemi di monitoraggio fitoiatrico delle colture agrarie in virtù del disequilibrio delle variabili climatiche, nonché approfondire conoscenze sulla fisiologia delle specie agrarie in modo da aiutare le piante a contrastare gli stress ambientali a cui sono sottoposte.
Gli approcci alla materia agronomica stanno mutando, pertanto nasce la necessità da parte dei professionisti tecnici di implementare nuovi strumenti di supporto alle decisioni.
Nell’era dell’agricoltura 4.0, in cui i cambiamenti climatici, ma anche l’aumento dei prezzi dei mezzi tecnici e la diminuzione dei premi PAC sono tra le priorità più impellenti per gli agricoltori, si configura un modo di agire diverso rispetto al passato, in grado di impiegare in maniera sinergica e interconnessa tecnologie avanzate allo scopo di migliorare la produzione e renderla più sostenibile.
Gli agricoltori non possono assumersi ulteriori rischi, da aggiungere a quelli di un settore già precario, depauperato dai continui aumenti dei prezzi e dal mancato riconoscimento del valore aggiunto che dovrebbe derivare in quanto Made in Italy.
L’orografia regionale e nazionale, tranne per alcuni areali specifici, non permette un’intensificazione delle produzioni tali da renderci competitivi con altri paesi esteri, pertanto l’unica possibilità per gli imprenditori agricoli è quella della tutela della qualità, dell’identità e della biodiversità agroalimentare.
Tutti questi presupposti si sposano esattamente con il concetto di agricoltura 4.0 che mira, tra le altre cose, a poter calcolare in maniera precisa i fabbisogni idrici, a prevedere per tempo patologie, ad evitare sprechi di prodotti fitosanitari, fertilizzanti e concimi, tutelando produzioni, produttività ed ambiente.
Residuo 0, blockchain, agricoltura sostenibile, diventeranno le parole chiave di un futuro prossimo, finalizzato alla definizione di un nuovo sistema di gestione dell’agricoltura.
AL-HUB Consulting supporta questi processi innovativi mettendoli al servizio dei propri clienti e attraverso un proprio Dipartimento dedicato offre le seguenti prestazioni:
- Piani di concimazione mirati (con l’interpretazione delle analisi del suolo e fogliari);
- Telerilevamento con stesura di indici vegetativi in modo da rendere efficiente i fabbisogni idrici, la fertilizzazione, ecc. che vada a valutare un puntuale “stato di salute” delle piante;
- Monitoraggio ambientale e del verde urbano mediante l’utilizzo di drone;
- Analisi sensoriali con il miglioramento delle caratteristiche organolettiche dei prodotti;
- Monitoraggio fitoiatrico delle colture agrarie e strategia di difesa;
- Consulenza per l’agricoltura biologica e integrata e la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici.
Dott. Iannelli Francesco
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