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THE IMPORTANCE OF BEING…COACH

THE IMPORTANCE OF BEING…COACH

Parafrasando una delle opere più rappresentative del celebre Oscar Wilde, cerchiamo oggi di spiegare cos’è il coaching, cosa fa il coach, a chi è rivolta questa strategia di formazione e quanto possa essere importante venirne a conoscenza.

Capita spesso, soprattutto nei social network, di imbattersi in molteplici figure “professionali” che si spacciano per coach, motivatori, guru, con la promessa di riuscire a cambiare la vita delle persone, toccando spesso quelle corde a tutti noi tanto care: i problemi economici, l’autostima, il riscatto della propria figura all’interno della società attuale. Ma quanto di vero c’è dietro queste promesse?

Oggi, cercheremo quindi, di fare chiarezza, su questa figura professionale, sempre più attuale e ormai inserita in pianta stabile all’interno di importanti contesti aziendali.

Un vero Coach viene contattato da un cliente, che esso sia imprenditore pronto a migliorare la propria performance lavorativa, accrescere la Leadership, migliorare il gruppo di lavoro, con obiettivi professionali (Business Coach o Team Coaching) o persona che abbia voglia di migliorare la propria posizione, aumentare il potenziale e la propria autostima e di raggiungere obiettivi di vita (Life Coach) e intraprendono una partnership (collaborazione stretta), attraverso un percorso creativo e stimolante volto a massimizzare il potenziale personale/professionale del cliente (coachee).

Per percorso creativo e stimolante si intende l’uso da parte del coach degli strumenti che ci sono dentro la propria cassetta degli attrezzi, fatta di domande potenti, “esercizi creativi” e parole al servizio di un cochee, per esplorare dentro di sè e fare consapevolezza, fare focus sull’obiettivo da voler raggiungere, considerando quindi le alternative per pianificare il percorso migliore da intraprendere con le proprie risorse.

Di cosa si occupa il Business Coach all’interno di un contesto aziendale?

Sono molteplici i ruoli per i quali il Coach può, attraverso l’attuazione di processi efficaci, migliorare l’azienda: formazione e sviluppo del personale, formazione e strategia di vendita, strategia di comunicazione efficace e ascolto attivo, pianificazione lavorativa, gestione riunioni, team coaching, orientamento e reclutamento del personale, problem solving e gestione conflitti.

Ma il coaching funziona?

Secondo alcune statistiche mondiali e a seguito dei numerosi studi, il Coaching migliora la performance del 70%, la fiducia in sé stessi dell’80%, migliora le abilità di comunicazione dell’80% e ha un ROI (return on investment – ritorno dell’investimento) dell’86%.

Il Coaching può essere uno strumento di welfare aziendale? Certamente, il coaching di per sé, viene considerato come un metodo di massima efficacia per favorire la consapevolezza e la presa di decisioni. In ambito aziendale, come detto sopra sono molteplici i miglioramenti, a partire dalla gestione dei processi fino alla completa gestione e pianificazione delle dinamiche aziendali. Cosa meno nota, invece, è il coaching come strumento di welfare aziendale.

Molti imprenditori cercando di favorire la qualità della vita del proprio personale, offrendo loro, più situazioni confortevoli all’interno o all’esterno del proprio posto di lavoro.

Viene da sé immaginare che un dipendente non possa che trarre beneficio da una situazione del genere, quindi per lo stesso datore di lavoro, tali attività sarebbero da considerare un toccasana per favorire lo spirito di appartenenza dello stesso dipendente all’interno del contesto aziendale.

Quale imprenditore non vorrebbe avere un personale più sereno e fedele alla propria azienda?

Perché dunque fa paura cambiare?

Il desiderio di cambiamento è un aspetto che ci si presenta ogni giorno della nostra vita, la possibilità di scelta c’è sempre.

Rimandare al giorno dopo molte volte non è sinonimo di mancanza di volontà o del non avere le idee chiare ma potrebbe essere più semplicemente una mancanza di coraggio, una paura del cambiamento, dietro un rimando potrebbero esserci milioni di ragioni bloccanti, per questo serve essere davvero pronti a cambiare qualcosa, perché senza quel cambiamento la situazione attuale perdurerà o peggiorerà.

Se è vero che la paura di fallire, la paura del nuovo, la paura di perdere quel controllo di cui abbiamo bisogno, la paura dell’incerto, la paura di crescere e di migliorarsi rende impossibile i nostri sogni, è anche vero che se vogliamo qualcosa che non abbiamo mai avuto, dobbiamo fare qualcosa che non abbiamo mai fatto.

Dott. Andrea Parisi

Consulente del Lavoro AICP COACH

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